Non è ancora entrata in vigore, eppure la novità della scatola nera sembra già sul punto di essere abbandonata. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, il decreto che avrebbe dovuto introdurre la scatola nera sui veicoli a due e quattro ruote, allo scopo di ridurre in maniera significativa le truffe sulle assicurazioni, è a rischio di cancellazione.

I motivi del probabile annullamento sarebbero da individuare nelle numerose difficoltà logistiche connesse, ma soprattutto ai costi di gestione dell’apparecchio, ritenuti molto elevati. Insomma, pare che dal punto di vista economico la scatola nera sarebbe assolutamente poco conveniente, e i soldi spesi non verrebbero coperti da quelli recuperati con la sottoscrizione di nuove polizze assicurative. Secondo quanto previsto dal decreto Destinazione Italia, l’introduzione della scatola nera avrebbe portato a un calo dei costi delle assicurazioni di almeno il dieci per cento. L’Ania, cioè l’associazione che riunisce le compagnie assicurative più importanti, ha però manifestato da tempo notevoli perplessità sulla black box, e soprattutto sull’assenza di una adeguata logistica preventiva, senza la quale lo strumento di controllo sarebbe praticamente inutilizzabile.

In effetti, molti erano i dubbi da questo punto di vista: non era chiaro, per esempio, chi avrebbe gestito le scatole nere: società esterne iscritte in un albo apposito? Le stesse compagnie assicurative? Da notare, poi, che molti esperti in diritto avevano ipotizzato l’esistenza di numerose insidie legali che avrebbero rischiato di annullare l’oggettività delle informazioni raccolte dalla black box.

Insomma, per sconfiggere le truffe assicurative su moto e auto, sarà necessario trovare un’altra soluzione.



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