Avere a che fare con le assicurazioni moto significa dover trattare, molto spesso, di incidenti e sinistri.

In questi casi, purtroppo, molto spesso le truffe sono dietro l’angolo.

È proprio per questo motivo che l’Ania, Associazione Nazionale Imprese Assicuratrici, in collaborazione con il governo sta pensando di dare vita a una black list, una lista nera in cui siano riportati i nomi di tutti i testimoni di professione.

Capita non di rado, infatti, che in molti casi a essere chiamate come testimoni di un incidente siano persone che, in cambio di soldi, sono pronte a testimoniare il falso, non solo durante una controversia ma anche, nei casi più gravi, in tribunale. È evidente che, in situazioni simili, si sia davanti a vere e proprie truffe.

Per evitare, dunque, che in seguito ad un incidente in sella alla propria moto si corra il rischio di incappare in uno di questi personaggi truffaldini, il governo e l’Ania si sono messi all’opera. Il problema più rilevante, da questo punto di vista, riguarda la gestione dei dati anagrafici, e in particolare il rispetto della privacy. La creazione di un’anagrafe dei testimoni, per quanto auspicabile, avrebbe bisogno di una attenzione molto elevata per impedire che le norme che regolano la tutela della privacy vengano violate. Resta da capire, inoltre, a chi spetterebbe il trattamento dei dati.

Quel che è certo è che sempre più motociclisti (e automobilisti) si trovano a fare i conti, loro malgrado, con testimoni quantomeno sospetti: cercare di arginare il fenomeno è un’imperativo importante.

 



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