Quando si sottoscrive una polizza assicurativa per la propria moto, è necessario fare i conti con il cosiddetto bonus malus.

Soprattutto per i piloti e i motociclisti meno esperti, può essere utile sapere di che cosa si tratta, e soprattutto qual è la funzione e a cosa serve questo meccanismo. Abbiamo a che fare, semplicemente, con un sistema che fa sì che i piloti e i conducenti più virtuosi, cioè quelli che provocano meno incidenti, paghino una Rc moto meno elevata dei piloti e dei conducenti meno virtuosi.

Il bonus malus, in sostanza, serve a incentivare e stimolare uno stile di guida prudente e sicuro, rispettoso del codice della strada: in tutte le realtà in cui viene utilizzato, ha contribuito a diminuire il numero degli incidenti stradali. Non è difficile intuirne il motivo: se io so che – provocando un incidente (anche non grave) in sella alla mia moto – la polizza assicurativa mi costerà di più in futuro, sono portato a prestare maggiore attenzione e a cercare di ridurre, per quanto possibile, i sinistri in cui sono coinvolto. Vale la pena di ricordare che la definizione del bonus malus non si basa sulla totalità dell’anno assicurativo, ma sul cosiddetto periodo di osservazione, che si conclude sessanta giorni prima della data di scadenza della polizza. Il meccanismo include diciotto classi, cioè diciotto livelli di pagamento differenti, e ogni anno si sale o si scende a seconda del proprio passato.

È bene sapere, quando si cerca una Rc moto, che il bonus malus varia da compagnia a compagnia: anche per questo motivo è consigliabile effettuare raffronti tra le diverse proposte, in maniera tale da individuare quella più conveniente per il proprio profilo.

Non va dimenticato, infine, che passando da una compagnia all’altra si può usufruire della classe di conversione universale, per favorire i clienti.



Dì la tua opinione!