Assicurazioni moto, l’Ivass dice no alle tariffe slegate dalle province.

L’autorità di vigilanza sulle assicurazioni ritiene che non siano ancora maturi i tempi per dare vita alla tariffa unica nazionale per le assicurazioni di motocicli e ciclomotori che potrebbe avere origine dal diffondersi della scatola nera. Quello dell’Ivass per il momento non può essere considerato un divieto assoluto e ufficiale, quanto piuttosto l’indicazione di un orientamento.

Lo si deduce dal blocco cui ha dovuto far fronte la Fmi, la Federazione Motociclistica Italiana, rispetto a due pacchetti che avrebbero dovuto migliorare le condizioni delle polizze dei motociclisti. Si trattava, nello specifico, di un pacchetto per le moto moderne e di un pacchetto per le moto d’epoca fondati sulla distinzione in cinque zone del territorio italiano (zone omogenee per incidentalità): ciascuna zona avrebbe presentato una tariffa per i mezzi fino ai 600 cc e una tariffa per i mezzi di cilindrata superiore. Il progetto è stato bocciato dall’Ivass, secondo il quale si sarebbe costituita una struttura tariffaria eccessivamente diversa rispetto a quella del presente.

A comunicare la triste notizia è stato Paolo Sesti, presidente della Fmi, che in un editoriale – a dire la verità un po’ imbarazzato – ha voluto chiedere scusa a tutti gli iscritti che si erano “illusi” di poter usufruire di prezzi più bassi e sconti: in alcuni casi, tra l’altro, erano già stati versati anticipi per ottenere con sicurezza polizze agevolate. Naturalmente la Fmi verserà i soldi già anticipati, ma la delusione è molta.



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